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Famiglia, vivi la gioia della fede- Pellegrinaggio di tutte le famiglie del mondo a Roma per l’anno della fede

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altGioia, preghiera, festa, silenzio, semplicità, comunità, famiglia. Permesso, scusa e grazie. Sono alcune parole chiave del pellegrinaggio mondiale delle famiglie sulla tomba dell'apostolo Pietro, per rinnovare la fede alla presenza di papa Francesco, hanno partecipato  anche alcune  famiglie di AC della nostra Diocesi.

Pellegrine insieme contro ogni forma di individualismo ed egoismo per far loro l'invito rivolto da Papa Francesco alle famiglie del mondo a custodire la vita, ad aver cura l'uno dell'altro.

 

Alle ore 14 di sabato 26 ottobre, sono stati aperti i varchi in piazza San Pietro per accogliere le migliaia di persone che stanno affluendo in Vaticano. L’appuntamento prevedeva testimonianze sulle gioie e le difficoltà della vita familiare, parlando di crisi matrimoniali superate grazie alla fede e poi dialoghi tra nonni, genitori e figli, e momenti musicali. In occasione di questo evento si è chiesto anche alle famiglie di tutto il mondo di aiutare con un sms solidale, al numero 45594, le famiglie siriane in difficoltà, grazie a un progetto promosso dalla Caritas italiana e dal Pontificio Consiglio per la famiglia.

Mentre alle 17 è entrato in Piazza San Pietro, accompagnato da alcuni bambini che portavano palloncini colorati, Papa Francesco che ha ascoltato le esperienze di diverse persone: famiglie che attraversano momenti difficili, giovani che desiderano sposarsi e che non trovavano lavoro e si è chiesto: "Come è possibile vivere la gioia della fede, oggi, in famiglia? (...) La vita spesso è faticosa, tante volte anche tragica! Abbiamo sentito recentemente... Lavorare è fatica; cercare lavoro è fatica. (...) Ma quello che pesa di più nella vita (...) è la mancanza di amore (...). Senza amore la fatica diventa più pesante, intollerabile".

"Care famiglie! - ha detto Papa Francesco - il Signore conosce le nostre fatiche: le conosce! E conosce i pesi della nostra vita. Ma il Signore conosce anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro! (...). Gesù vuole che la nostra gioia sia piena! Lo ha detto agli Apostoli e lo ripete oggi a noi. (...). E questa Parola di Gesù portatela a casa, portatela nel cuore, condividetela in famiglia".

Nel citare le parole del rito del Matrimonio: "'Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore' (...) - il Papa ha detto: "Gli sposi in quel momento non sanno cosa accadrà, non sanno quali gioie e quali dolori li attendono. Partono, come Abramo, si mettono in cammino insieme. E questo è il matrimonio! Partire e camminare insieme, mano nella mano, affidandosi alla grande mano del Signore. Mano nella mano, sempre e per tutta la vita! E non fare caso a questa cultura del provvisorio, che ci taglia la vita a pezzi! Con questa fiducia nella fedeltà di Dio si affronta tutto, senza paura, con responsabilità. Gli sposi cristiani non sono ingenui, conoscono i problemi e i pericoli della vita. Ma non hanno paura di assumersi la loro responsabilità, davanti a Dio e alla società. Senza scappare, senza isolarsi, senza rinunciare alla missione di formare una famiglia e di mettere al mondo dei figli".

"I cristiani si sposano nel Sacramento - ha proseguito il Pontefice - perché sono consapevoli di averne bisogno! (...) E hanno bisogno dell’aiuto di Gesù, per camminare insieme con fiducia, per accogliersi l’un l’altro ogni giorno, e perdonarsi ogni giorno! E questo è importante! Nelle famiglie sapersi perdonare, perché tutti noi abbiamo difetti, tutti! Talvolta facciamo cose che (...) fanno male agli altri. Avere il coraggio di chiedere scusa, quando in famiglia sbagliamo…"

Successivamente il Papa ha ripetuto le tre parole chiave per portare avanti una famiglia: permesso, grazie, scusa. "Chiediamo permesso per non essere invadenti in famiglia. (...) Diciamo grazie, grazie per l’amore! (...) E l’ultima: scusa. Tutti sbagliamo (...) e alcune volte (...) si dicono parole forti, ma sentite questo consiglio: non finire la giornata senza fare la pace. La pace si rifà ogni giorno in famiglia!". Se nella famiglia "manca l'amore manca la gioia, manca la festa, e l'amore ce lo dona sempre Gesù: Lui è la fonte inesauribile".

Al termine il Papa ha proposto l'icona della Presentazione di Gesù al Tempio, scelta dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, come immagine di questo pellegrinaggio. "Anche i protagonisti della scena hanno il loro cammino: Maria e Giuseppe si sono messi in marcia, pellegrini a Gerusalemme, in obbedienza alla Legge del Signore; anche il vecchio Simeone e la profetessa Anna, pure molto anziana, giungono al Tempio spinti dallo Spirito Santo. La scena ci mostra questo intreccio di tre generazioni (...) Questi due anziani rappresentano la fede come memoria. (...) I nonni sono la saggezza della famiglia, sono la saggezza di un popolo. E un popolo che non ascolta i nonni, è un popolo che muore! (...) Maria e Giuseppe sono la Famiglia santificata dalla presenza di Gesù, che è il compimento di tutte le promesse. Ogni famiglia, come quella di Nazareth, è inserita nella storia di un popolo e non può esistere senza le generazioni precedenti. E perciò oggi abbiamo qui i nonni e i bambini. I bambini imparano dai nonni, dalla generazione precedente".

"Care famiglie - ha concluso il Santo Padre - anche voi siete parte del popolo di Dio. Camminate con gioia insieme a questo popolo. Rimanete sempre unite a Gesù e portatelo a tutti con la vostra testimonianza".

 

Dopo il rinnovo delle promesse battesimali, il giro in "papamobile" in mezzo a due ali festanti di bambini, genitori, giovani sposi e nonni.

La mattina di domenica27 ottobre,  la solenne Celebrazione Eucaristica preceduta dal Rosario. Nella Messa, vissuta in un silenzio orante davvero unico, il Papa ha ricordato la gioia, quella vera che "si gusta nella famiglia, che non viene dalle cose ma dall'amore e dalla bellezza di essere insieme nel cammino della vita". Poi l'Angelus e un nuovo entusiasmante giro tra la folla.

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Due giorni intensi e faticosi per le famiglie pellegrine provenienti da tutto il mondo, ma tutte contente di aver condiviso un'esperienza di fede e di famiglia così ricca e coinvolgente.

 

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