Giuseppe Toniolo è finalmente beato! La proclamazione, attraverso la voce del cardinale Salvatore De Giorgi è arrivata alle 10.55 di Domenica 29 Maggio, con questa formula: “Concediamo che il venerabile servo di Dio Giuseppe Toniolo, padre di famiglia, laico di Azione cattolica, sapiente educatore dei giovani nella ricerca della verità, testimone del regno di Dio nel campo della cultura, dell’economia e dell’economia ‘d’ora in poi sia chiamato beato e che si possa celebrare la sua festa nei luoghi e secondo le regole stabilite dal diritto, ogni anno il 7 ottobre, giorno in cui è nato al cielo”.
E la basilica di San Paolo fuori le Mura vè esplosa in un applauso di gioia, ricco di emozione. L’economista di Pieve di Soligo, l’ideatore delle Settimane sociali e fondatore dell’Università Cattolica, il padre di famiglia è da oggi nella schiera dei beati riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa universale. Le sue parole «Voglio farmi santo» assumono in questa giornata un significato tutto speciale, per la Chiesa tutta ma anche per l’Italia, che in un periodo di forte crisi economica vede la beatificazione di un economista, di uno che credeva in una economia dal volto umano.
Sono stati una decina i cardinali concelebranti, insieme al cardinale di Palermo Salvatore De Giorgi, che presiede la celebrazione. C’era il presidente della Cei Angelo Bagnasco e il cardinale emerito di Milano Dionigi Tettamanzi. Ci sono stati moltissimi vescovi, tra cui naturalmente l’assistente generale dell’Azione cattolica italiana Mons. Domenico Sigalini e il nostro vescovo Mons. Fausto Tardelli .
Un richiamo chiaro alla santità, per tutti i cristiani e per i laici in particolare, viene dalle parole pronunciate dal cardinale Salvatore De Giorgi, già assistente generale dell’Azione cattolica italiana, che presiede la cerimonia di beatificazione di Giuseppe Toniolo, davanti a un’assemblea numerosissima e partecipe, a commento del brano del Vangelo di Giovanni su Gesù buon pastore.
“Il Padre nel suo grande amore chiama tutti a diventare suoi figli” spiega De Giorgi. “E' questa la vocazione alla santità, traguardo di ogni altra vocazione nella Chiesa, dono della carità di Dio, come ci ha ricordato il Papa nel Messaggio dell'odierna Giornata di Preghiera per le vocazioni. E dono dell'amore di Dio all'Italia è stato il Prof. Giuseppe Toniolo. Grande dono pasquale di Cristo Risorto è la sua beatificazione”.
Prosegue ancora De Giorgi: “Esempio di padre di famiglia, di sapiente educatore dei giovani, di laico di Azione Cattolica, di testimune del Regno di Dio nel mondo della cultura, dell'economia e della politica. Furono questi i luoghi privilegiati della sua missione e della sua santificazione, come cristiano laico, nel cuore della Chiesa e della società, con spirito profondamente vocazionale”.
Il cardinal De Giorgi presenta poi Toniolo come un precursore del Concilio Vaticano II, di cui quest’anno si celebrano i 50 anni dall’inizio e che questi giorni è al centro del convegno delle Presidenze diocesane di Azione cattolica. “Egli era convinto” dice De Giorgi “come poi ha precisato il Concilio Vaticano Il del quale può essere considerato un antesignano, che tutti indistintamente siamo chiamati alla santità, ossia "alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità nelle ordinarie condizioni e situazioni di vita"; che "tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano"; che i laici si santificano nel mondo e per la santificazione del mondo, senza essere del mondo, attraverso l'esercizio del loro compito proprio: l'animazione cristiana delle realtà temporali”.
“Voglio farmi santo” scriveva Toniolo. E si dette un regolamento di vita spirituale e professionale, valorizzando i mezzi sempre attuali dell'ascetica cristiana. Lo ricorda ancora De Giorgi, che conclude così la sua omelia: “Il professor Toniolo si presenta a noi, come un italiano che ha amato e servito la Chiesa e l'Italia, da cristiano e cittadino esemplare: è questa la vera laicità”.
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