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“Esperti in umanità" Convegno nazionale delle Presidenze diocesane di Azione Cattolica

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Con l’intervento del Presidente nazionale Franco Miano, si sono conclusi i lavori del Convegno delle Presidenze diocesane di Azione Cattolica che ha riunito a Roma, dal 28 Aprile al 1 Maggio, ben 800 delegati da tutta Italia. Il Presidente dell’AC nella sua relazione ha sottolineato il contributo dell’Associazione a servizio del Paese e l’impegno di ciascun socio nella costruzione del bene comune. Sottolineando come a monte di qualsiasi servizio al prossimo c’è la formazione: «La formazione viene prima dell’impegno politico», dice Miano. «Spendere tempo con i più piccoli, con giovani e con le famiglie è un tempo speso bene per la Chiesa e per il Paese. Cosa sarebbe stato questo Paese senza l’Azione cattolica? Senza il nostro continuo, e attento servizio al Paese e alla Chiesa, attraverso decenni non sempre facili?».

 

«L’impegno dell’Azione cattolica in questi cinquant’anni si è concentrato sull’attuazione e l’attualizzazione del Concilio Vaticano II. E, ciò che di più importante abbiamo fatto e sperimentato anche in questi giorni è l’amore per l’uomo a tutte le latitudini e longitudini, come il Concilio ci ha indicato».

 

«Due testimonianze ci hanno fatto guardare lontano»: dice con commozione il presidente Miano. Si riferisce, in particolare, alla testimonianza di mons. Simon Ntamwana, vescovo in una terra d’Africa sempre più martoriata, e a quella di Paul Bhatti, fratello di Shahbaz ucciso perché cristiano. Ricorda a presenti il presidente Miano: «Il Concilio è per tutta la Chiesa e per tutto l’uomo. Il nostro impegno in ogni realtà deve avere a cuore ogni uomo che è sulla faccia della Terra».

Evidentemente un impegno che chiama in causa nuove frontiere. Miano riprende due immagini significative: «La prima frontiera è il nostro cuore. L’Ac deve stare davvero dentro la vita delle nostre realtà. Questa è sempre stata la nostra storia. Oggi però è una frontiera, perché la gente fugge, soffre, si allontana dalla Chiesa».

Secondo: «Occorre camminare tutti insieme, a prescindere dall’età, dal livello culturale, dal reddito, da tutto». «Noi ci formiamo solo se camminiamo insieme!».

Nella giornata della Festa di san Giuseppe lavoratore, il presidente Miano richiama l’Azione Cattolica ad «aprire gli occhi sulle vicende drammatiche che vive il mondo del lavoro» e a «non perdere mai di vista chi il lavoro rischia di perderlo e chi non lo trova». «L’Ac deve aiutare le persone a fare unità nella propria vita, in tempi in cui viviamo a pezzi e certe volte siamo a pezzi».

Il Presidente nazionale dell’AC infine lancia i prossimi appuntamenti per l’Azione Cattolica. Innanzitutto, i 16 incontri nelle regioni sui 50 anni del Concilio nelle regioni. Poi, un incontro per tutti gli insegnanti che si sono formati in Azione Cattolica: «E’ un segno forte, nel decennio che i vescovi dedicano all’educazione», insiste il presidente Miano. Il convegno si terrà a ottobre. Un altro appuntamento è il Convegno educatori ACR e Giovani di Azione cattolica, a dicembre prossimo. Ancora: nel 2013 ci sarà l’Sfs degli studenti di Azione Cattolica.

 

 

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